I re capetingi

Quando vado all’estero mi porto sempre un libro storico della mia libreria attinente al luogo visitato, oppure ne compro uno simile in loco, e me lo leggo durante il viaggio. Quest’estate, visti i frequenti passaggi in Francia, mi sono letto un libro scovato su una bancherella di Montpellier: i re capetingi. Così mi sono rinfrescato, inter alia, le vicende di Filippo II Augusto, il vincitore di Bouvines (1214), sul quale ho appreso un aneddoto che non conoscevo.

Filippo, figlio di Luigi VII (il primo marito cornificato di Eleonora d’Aquitania) ad un certo punto era rimasto vedovo e si doveva risposare. Per far dispetto all’Inghilterra (all’epoca si usava così) gli fu proposto di impalmare Ingeburge, una principessa di Danimarca che si presentava bene: bionda, diciottenne e con una dote in cash. Senonchè quando la biondina arrivò ad Amiens per le nozze, successe qualche cosa che gli storici non sono mai riusciti a spiegare: il giorno dopo il matrimonio Filippo ripudiò Ingeburge e si rifiutò di incoronarla regina.

Non si capisce cosa sia successo durante la prima ed unica notte di nozze, cosa abbia fatto cambiare idea al re, se i mutandoni di lana danese o qualche peluria nordica troppo generosa. La povera Ingeburge fu spedita in convento, lasciando però Filippo nei guai, con il suocero danese incazzato, il papa che tuonava paternali e gli inglesi che sghignazzavano.

Ripudi di questo tipo sono abbastanza rari nella storia delle monarchie, poiché i matrimoni reali erano talmente intrisi di interessi politici che i novelli sposi erano normalmente preparati a sposare di tutto, spesso dei veri cessi (ed in genere erano le donne quelle a fare il sacrificio maggiore). Qualche volta si cercava di preparare il terreno con dei ritratti che le famiglie si scambiavano per invogliare i novelli sposi, ma molto spesso il pittore barava. Il caso più famoso fu quello di Anna de Cleves, la quarta moglie di Enrico VIII d’Inghilterra.

Dovendo fare un dispetto a Francia e Spagna, il re inglese si era cercato una principessa tedesca, e nel caso di Anna si era fatto garantire appunto con un ritratto dipinto dal proprio pittore reale. Senonchè, il giorno in cui Anna arrivò a Londra, il re Enrico, che si aspettava Claudia Schiffer, ci rimase male quando vide entrare la Merkel. Il pittore di corte rischiò grosso, mentre i diplomatici commentarono che in verità era Anna a non sapersi vestire. Ad ogni modo, la principessa tedesca fu sposata e ripudiata in un baleno.

Ritornando ad Ingeburge e Filippo, gli storici non sono mai riusciti a capire cosa sia andato storto tra i due, anzi, considerando che la figliola era giovane e promettente, il comportamento di Filippo appare incomprensibile. Peraltro, alcune centinaia di anni dopo io stesso mi sono trovato nel mezzo di un fato similare.

Mi trovavo in vacanza in barca alle Galapagos e per via di un disguido organizzativo (avevano scambiato il mio nome per quello di una donna) mi fu assegnata una cabina da dividere con una giovane studentessa danese. Non appena mi resi conto del disguido provai a mimare un falsissimo disappunto, ma ormai era chiaro: la mia vacanza alle Galapagos aveva svoltato, altro che foto di trichechi ed iguane. Infatti, tutti quei b-movie italiani della mia adolescenza non potevano aver mentito. Senonchè non successe assolutamente niente, la nordica la sera mi dava la buona notte e poi si metteva i tappi per le orecchie. Mi sono sempre chiesto le ragioni per tanta freddezza e solo oggi ho capito, deve essersi trattato di una reazione culturale all’affronto del capetingio.

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