
Ieri io e la Querida siamo finalmente andati a fare una gita al Mare al Nord.
La Querida me lo chiedeva da tempo, ma io traccheggiavo perché faccio parte di una setta, gli “Scettici Mediterranei”, che non crede nell’esistenza del mare in Belgio, piuttosto riteniamo che andando verso ovest prima o poi ci si imbatta in una colata di cemento. Però, siccome lei ci teneva molto, alla fine siamo partiti, anzi in cambio di questo viaggio verso l’Ignoto ho provato a farmi cancellare qualche cosa dal suo Libro Nero (ogni donna ne ha uno). Un po’ come il primo programma del governo giallo-verde, in cui si prefigurava l’abbuono di metà del debito pubblico italiano (a proposito: com’è andata?).
Così siamo finiti a De Haan, una cittadina molto graziosa, con edifici in stile tirolese (Belle Epoque per gli indigeni) che mai ti aspetteresti al livello del mare o, pardon, a quel livello lì. C’è anche una bella spiaggia, attrezzata con tende e tendine tipo campo UNHCR.
La spiaggia è battuta da una leggera brezza di cui la gente gode molto per far volare gli aquiloni, solo che ogni tanto parte l’aquilone con il bambino attaccato e sono caxxi. La leggera brezza crea anche dei piacevoli mulinelli di sabbia che alla fine va a posarsi sui piatti di quelli che mangiano nelle terrazze. Sarà per questo che molta gente ordina pizza all’ananas o tagliatelli (sic) al curry.
Il bello della spiaggia di De Haan è che è frequentata solo da bella gente. Infatti, se non sei abbastanza bello c’è il rischio che i gabbiani ti scambino per un grosso ratto ed allora ti attaccano. Ma questo può accadere anche nel centro di Roma, diciamolo.
PS: preferisco non commentare circa l’età media della gente che si vede a De Haan, per rispetto loro e dei congiunti. Infatti, solo nell’intervallo di tempo tra la visita al paese e la scrittura di questo post, il 10% della popolazione di De Haan è perita
Sembra un posto bellissimo. Ma il lucchetto lo avete messo voi? Semvra un’opera d’arte 😊😉
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