Viva Colombo!

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Com’è noto, quest’anno niente mare, a causa del confinamento estivo in Belgio. Il Belgio è infatti il solo paese fondatore della UE a non avere il mare (oltre al Lussemburgo che però neanche dovrebbe essere un paese, in quanto sarebbe ora di finirla con questi retaggi del Sacro Romano Impero). Per superare la mancanza di spiaggia, iodio e brezze marine, mi sono però fatto delle ponderose letture sulla marineria e soprattutto sui grandi navigatori.

Di tutti mi affascina di Cristoforo Colombo, del quale mi sorprende il coinvolgimento nella furia iconoclasta degli ultimi mesi seguiti al Black Lives Matter. Eppure, fra tutti i matti, criminali e psicopatici che si misero in mare in quegli anni, Colombo fu probabilmente il meno responsabile di eccidi e ruberie ai danni dei nativi o di altri esseri umani capitati lì per sbaglio (per fare un esempio, Vasco de Gama assaltò un battello di pellegrini diretti alla Mecca, li rapinò e li chiuse nella stiva dopo aver dato fuoco alla nave, che colò a picco dopo 3 giorni con il suo carico umano carbonizzato; ma noi lo conosciamo solo come il primo grande circumnavigatore dell’Africa).

Il politically correct fa scontare a Colombo la colpa di essere stato il primo a scoprire l’America e quindi di avere dato il via alla colonizzazione. Ma Colombo, per la verità, con la colonizzazione ebbe poco a che fare, perchè lui rimase convinto per anni di avere toccato l’anticamera dell’Asia e quindi il suo obiettivo era quello di instaurare rapporti commerciali e diplomatici con i sovrani del luogo. Quando invece si trovò a che fare con le popolazioni indigene delle Antille, che solo avevano da offrire piante ed animali strani, la sua frustrazione fu immensa.

Colombo aveva fondato la sua personale missione sul raggiungimento delle Indie, del Catai e del Cipango (così si chiamava il Giappone nel solo testo esistente, e cioè il Milione) e gli accordi con i reali di Spagna gli garantivano onori e privilegi derivanti dalle relazioni commerciali che avrebbe instaurato con il Gran Khan, i principi indiani ed i misteriosi cipanghesi. Ma se le terre scoperte fossero risultate diverse, a Colombo in teoria non spettava una lira. Per questo rifiutò finchè possibile l’idea che le isole scoperte (le Antille, ed in particolare Cuba e Haiti /Dominicana) fossero qualche cosa di completamente nuovo, ma pensava che, semmai, fossero degli arcipelaghi al largo della costa asiatica (per quanto non si riusciva a capire come mai i capi tribù non avessero mai sentito parlare della Cina e del Gran Khan).

Questo fraintendimento occorse a molti altri navigatori dell’epoca (Caboto, Verrazzano, Cabral ecc) i quali condussero le esplorazioni sulle coste del nuovo continente al solo scopo di trovare il passaggio per la Cina. Quando però apparve probabile che, purtroppo, era stato scoperto un nuovo continente, Colombo tentò di rinegoziare i patti con Re Ferdinando, ma ormai era troppo tardi (la regina Isabella, principale sostenitrice di Colombo, era morta), e il navigatore finì gli ultimi anni della sua vita instaurando infruttuosi contenziosi contro la corona spagnola.

Ancor peggio, il nuovo continente scoperto, che avrebbe dovuto chiamarsi Colombia, com’era giusto, fu invece chiamato America, in considerazione del fatto che era stato Amerigo Vespucci il più lesto a diffondere resoconti (in parte falsi e pompati ad arte) sul fatto che le terre scoperte dovessero essere un nuovo continente. L’America fu chiamata così perché un rinomato stampatore francese, nel produrre delle nuove mappe che descrivessero il mondo a seguito delle recenti scoperte, ed avendo sottomano un testo di Vespucci, decise di propria iniziativa di intitolare le nuove terre scoperte al navigatore fiorentino; e poiché gli altri continenti avevano un nome femminile (Europa, Asia ed Africa) al quarto dette parimenti un nome femminile: America (da Amerigo). Si trattò di una scelta accidentale e pensata come personale e provvisoria, che però sorprendentemente si impose in seguito a tutto il mondo, persino estendendosi al Nord America, del quale ancora non si aveva contezza.

Colombo morì invece in ristrettezze economiche e pagando gli avvocati, mentre altri facevano scempio di ciò che era stato scoperto. Quindi, piuttosto che buttargli giù la statua, bisognerebbe invece risarcirlo.

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