Goffredo

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Il programma “Estate in Belgio” ci ha portato fino a Bouillon, residenza preferita di Goffredo di Buglione che, in verità, era il feudatario di Anversa. Goffredo era inviso alla Chiesa avendo appoggiato l’imperatore Enrico IV nella lotta per le investiture. Per questo motivo, al fine di recuperare punti, decise di partecipare alla 1a Crociata, indetta da Papa Urbano II nel 1095. Per pagare il viaggio per sè, cavalieri, stallieri e accompagnatrici fu però costretto a vendere quasi tutti i suoi beni, che furono acquistati prevalentemente dalla Chiesa (sarà un caso), in particolare dal vescovo di Liegi.

Arrivato in Terra Santa non eccelse particolarmente in strategia e valore, ma fu però tra i primi a entrare nella Gerusalemme liberata compiendo, assieme ad altri, un gran massacro di musulmani ed ebrei. Proprio perché non era una cima di personaggio, anzi qualcuno lo considerava persino mediocre, fu eletto dagli altri “re di Gerusalemme”, in modo che la corona non andasse a qualcuno ben più temuto. Goffredo accettó di buon grado la corona ma non il titolo, preferendo definirsi più semplicemente come “Difensore del Sacro Sepolcro”.

Grazie a questo insperato exploit si costruí una carriera spettacolare nella letteratura, vedendosi attribuire ruoli di rilievo nella Divina Commedia, nella Gerusalemme Liberata ed in varie altre opere medioevali. Gli fu persino intitolato anche il brodino insipido tanto caro ai suoi conterranei. Non fece però in tempo a tornare a casa (Frittolandia) e morì invece in Terra Santa nel 1100, pare avvelenato con un cedro mortifero offertogli da un amico emiro (bell’amico).

Alla sua morte, il fratello Baldovino non ebbe remore a farsi incoronare re di Gerusalemme, in quanto il titolo di “difensore ecc.” non suonava abbastanza regale. In seguito Gerusalemme cadde abbastanza presto (dopo soli 80 anni), per cui il titolo “Re di Gerusalemme” fu incorporato a quelli di Cipro ed Armenia e, dopo alterne vicende, matrimoni (anche con corna), tradimenti, abdicazioni e compravendite, finì alla famiglia Savoia, che con Gerusalemme non aveva però mai avuto a che fare.

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