
Arrivai a Berlino per la prima volta nel 1987, partecipando ad un Jamboree (un raduno internazionale di scouts) che avrebbe avuto luogo all’interno dello Stadio olimpico (quello di Hitler del ’36, per intenderci). Fino a quel momento Berlino per me era stata la città di Christiane F, con le sue atmosfere dark, i paraggi della stazione Zoo e la musica di Bowie di sottofondo.
Il Muro e le due Berlino furono per me una scoperta impressionante, ed infatti ci volli tornare più di una volta negli anni successivi. Nel 1988 decisi di focalizzare la mia tesi di laurea proprio su Berlino e gli aspetti giuridici della sua separazione, un po’ perchè il mio spirito era affascinato dal respiro storico che aleggiava su quei luoghi, un po’ perchè sbavavo per una squinzia alemanna locale e quindi gli ormoni mi dicevano che dovevo assolutamente tornare sul posto.
La notte del 9 novembre 1989 ero in un treno diretto in Germania, dovrei avrei iniziato il mio Erasmus presso un’università tedesca dedicando tutto il mio tempo alla tesi (e sperabilmente anche ad altro). Al mio arrivo non potevo crederci, il Muro non c’era più, e per di più anche la squinzia era sparita (seppi più tardi che aveva ottenuto una borsa di studio per gli US). I professori tedeschi furono molto comprensivi con me, e convenimmo che avrei scritto una tesi di carattere storico. Il cuore rimase spezzato per un po’, fin quando capii che la caduta del Muro mi apriva le porte dell’Europa dell’Est, con tutte le sue potenzialità. Formidabili quegli anni