Le nuove recensioni cinematografiche

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Sono tornato dal Perù volando con Air Europa. Consiglio di scegliere questa compagnia aerea a chiunque abbia voglia di praticare del cannibalismo senza doversi però necessariamente schiantare sulle Ande. Infatti a bordo non c’è quasi niente da mangiare, e quello che ti danno è accuratamente incellofanato in modo che nessuna possa sapere cosa c’è dentro. Per evitare disordini di piazza il comandante abbassa la temperatura oltre i limiti e vengono centellinate le copertine. In altre parole, il viaggio sembra quello degli ibernati sull’astronave Discovery One (quella del computer Hal).


Per evitare la morte bianca e l’inedia mi sono perciò visto alcuni filmetti a ripetizione. Per primo è toccato Borat, di cui solo ora ho capito il significato: ti fa ridere mostrandoti i kazachi per come non sono, e gli americani invece per come sono veramente. Poi sono passato al cartoon “Ferdinando il Toro”, molto divertente e che consiglio vivamente anche solo per la battuta che i cavalli di razza indirizzano al bovino: “Scommetto che i tuoi genitori non sono nemmeno consanguinei”.

Infine, ho terminato con “Le relazioni pericolose”, che è decisamente un capolavoro di tutti i tempi, grazie anche agli attori piazzati nei posti giusti: Uma Thurman fa la gatta morta, Kanu Reeves il lumacone, Glen Close la manipolatrice dissoluta, Malkovich fa Malkovich. L’unica nota stonata è Michelle Pfeiffer a cui tocca il ruolo della monachella che fa sprofondare la libido sotto le ginocchia. La storia diventa peraltro improbabile quando Malkovich, dopo essersela spassata con Michelle, decide di abbandonarla, ma invece di fare come tutti, e cioè sparire, bloccare Whatsapp o non rispondere agli SMS, glie lo va a dire. Probabilmente si tratta di un’antica usanza di Versailles.

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