L’infarto

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Oggi ho sentito, per alcune decine di secondi, dei fortissimi dolori al petto con sensi di vertigine e sudore. Mi sono subito precipitato sull’Iphone a cercare l’application sul Testamento Rapido e Sicuro, che però non era disponibile (conformemente al famoso Primo Principio dell’Informatica secondo cui se una App può servire veramente, allora non c’è).

Allora ho deciso di puntare tutto sulla mia sopravvivenza e mi sono rivolto ad un aiuto medico specialistico (Internet). Non prima, però, di aver aperto e lasciata spalancata la porta di casa, perché so di essere discretamente simpatico al gatto dei vicini, il quale, avendo sentore che mi stia capitando qualche cosa, sicuramente entrerebbe in casa per aiutarmi o quantomeno per fare pipì sul tappeto afgano.

La cosa strana è che man mano che leggevo su Internet i sintomi dell’infarto, questi mi venivano tutti. Però non mi ritrovavo con le cause potenziali del malessere: eccessivo sforzo atletico? sesso estremo? governo Lega e/o 5 Stelle (dai, non può accadere)?

A quel punto ho deciso di provare la medicina tradizionale, e così ho telefonato ad un’amica laureata in medicina (ma che fa anche il medico). E’ stata una soluzione estrema, lo so, ma stavo diventando ansioso. Lei è stata molto gentile, mi ha tranquillizzato spiegandomi dei dolori intercostali, anche se poi ha cominciato a farmi domande tendenziose su cosa avessi mangiato oggi e negli ultimi 25 anni. Alla fine abbiamo convenuto che va tutto bene e che avrei poter avuto qualche crampo da colpo d’aria o da digestione.

Colpa della mia nuova dieta, si torna al ciauscolo!

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