
Le mie riflessioni pacate sull’eliminazione di Milano quale sede dell’Agenzia Europea del Farmaco, a vantaggio di Amsterdam.
Premetto che la presupposta indecenza del sorteggio va attribuita al comportamento degli Stati membri, e non delle istituzioni europee.
Ciò detto, il pareggio è un evento abbastanza diffuso nella vita civile. Ad esempio, nei procedimenti societari, il problema viene risolto con il casting vote espresso dal chairman o dal membro più anziano. Regole simili si applicano nelle associazioni o nelle bocciofile (dove trovare il più vecchio è già di per sé una sfida).
Penso che una regola del genere vada applicata anche in contesto europeo. Dovrebbe sempre prevalere il paese più anziano, definito con una serie di criteri semplici ed obiettivi. Si dovrebbe trattare del paese che in un dato momento storico, ad esempio all’Anno Zero o Anno Domini, abbia composto almeno un’Eneide oppure i cui abitanti si lavino con l’acqua calda, in contrapposizione ai paesi più junior, cioè quelli dove gli indigeni, nello stesso momento, passavano il tempo a dipingersi di blu, spulciarsi od organizzare riunioni in cima agli alberi.
Questa regola andrebbe applicata, retroattivamente, anche alle selezioni per i Campionati mondiali di Calcio. Ecco. ![]()