
NB: estratto dal mio viaggio in Perù nel dicembre 2017.
Mi piace la cucina peruviana, sia nelle forme basico-familiari (Isla do Sol) che in quelle più elaborate delle città. Sono invece abbastanza perplesso nei confronti di questo Gaston Acurio che apre ristoranti un po’ dappertutto, direttamente o in franchising. Dopo averlo provato a Lima, Arequipa e Cusco sono giunto alla conclusione ci si tratta di cuisine internazionale, più che peruviana, ma modaiola, pretenziosa e decisamente overpriced. L’episodio che più mi rincresce è avvenuto a Cusco e mi è costato anche una litigata con le bi-mogli. I fatti si possono riassumere così:
1. fin da subito dichiaro (su richiesta del cameriere) che non sopporto il coriandolo, e dopo 45 secondi mi arriva, come appetizers, del burro aromatizzato al coriandolo. Boh;
2. chiedo del pane, ed arrivano 6 pallette, tutte uguali e riscaldate, che sembrano uscite da una confezione sfortunata del Delhaize;
3. come entrée prendo del polpo alla brace, duro ma passabile, ad ogni modo ne ho trovato migliore da Panchina a Lima. Vabbè, voi direte che me la sto andando a cercare, come si fa a ordinare del polpo sulle Ande? Che ne so, è Gastone che fa il menù;
4. sul piatto principale si consuma il dramma cosmico: per non rischiare, vorrei ordinare una cotoletta alla milanese con un contorno da loro abbinato, ma dal nome strano. Faccio una ricerca su GoogleFood ed esce fuori che si tratta di tagliatelle verdi. Cotoletta e tagliatelle! AAAHHHHHHHHH!!!!
5. Mi fermo in tempo e ripiego su qualche cosa di ancora più semplice: la loro pizza che, nonostante il machiavellismo della descrizione, trattasi di Margherita Vulgaris Vulgaris. Salvo che ci mettono sopra un coso strano che, dopo attenta ricerca, risulta essere un pomodoro ripieno di carne. Per fortuna il Coso Strano è terminato e mi devo accontentare della sola pizza nella quale, però, hanno sostituito la mozzarella con dei locali formaggi andini (non si sa quali). Dopo aver provato uno spicchio, posso decretare che l’esperimento è fallito e che farebbero bene a tornare alla mozzarella;
6. consistenza e cottura della pizza mi fanno pensare che sia stata cotta in un fornetto elettrico, di quelli per bambini, nonostante il menu menzioni un forno a legna. Chiedo conferma dell’esistenza del forno a legna, dicono di sì ma io non ci credo, anche perché questo forno avrebbe lavorato tutta la sera solo per la mia pizza.
Vorrei pertanto chiedere di vedere il forno a legna ma alla fine desisto perché rischio il divorzio dalle bi-mogli, martiri della serata. ![]()